Gli uomini sono naturalmente attratti da qualsiasi cosa assomigli ad un cucciolo e sia dotata di caratteristiche neonatali.
Studi svolti in ambito veterinario dicono che le differenze di genere nell’attaccamento agli animali da compagnia sono minori di quanto solitamente si creda: un numero uguale di uomini e donne possiede cani e gatti; un numero uguale compra loro regalini alle ricorrenze; sono simili nel far dormire l’animale sul proprio letto.
Quando un padrone gioca con il proprio cane, si liberano nell’organismo grandi quantità di ossitocina, ormone legato anche all’affettività verso la prole.
Uno studio spiega che il cervello delle mamme attiva una rete cerebrale comune quando le madri guardano immagini dei lori figli o del loro cane.
Ad accendersi nello stesso modo sono aree cerebrali importanti per funzioni come emozione, ricompensa, rapporto filiale, elaborazione visiva e interazione sociale.
Così il cane viene percepito simile ad un figlio e fa parte della famiglia. Il 40% degli italiani vivono con un animale domestico e le ricerche scientifiche mostrano come la presenza di un cane o un gatto in casa possa essere fonte di grandi benefici per la nostra salute.
Notevoli differenze di genere invece emergono nella cura degli animali.
Le donne eseguono più della metà dei lavori di routine e costituiscono l’85% della clientela dei veterinari.
L’animale domestico può essere un ottimo coterapeuta (pet teraphy) in particolare con i bambini e con gli anziani, adottato con successo anche nelle strutture sanitarie.
Cani e gatti sono dei perfetti prototipi infantili.
Dipendono dall’uomo per tutto l’arco della vita e mandano segnali che innescano l’accudimento: dalla richiesta di attenzione al mantenimento di un contatto visivo.
Ed è proprio sul contatto visivo che si innesca la “relazione intensa” tra uomo e animale, soprattutto con il cane.
Poi c’è la percezione tattile non trascurabile che procura piacere reciproco e potenzia il legame: accarezzare un gatto dal pelo di seta è esperienza per molti sublime.
Chi ha avuto esperienza di vita per esempio con un cane, facilmente lo definisce un amore che non conosce egoismo.
Gli animali non sanno niente del passato e del futuro, ma capiscono e interiorizzano quel linguaggio universale che, a volte, noi dimentichiamo: le emozioni.
Talvolta la relazione con l’animale domestico è talmente importante nell’economia psichica delle persone che si creano distorsioni di relazione eccessive come la tendenza a considerarli umani e spesso a sostituirli agli umani stessi.
Gli psicoterapeuti devono spesso intervenire su veri e propri lutti per la perdita dell’amato quattro zampe, ma anche in severe reazioni depressive, rabbie furiose contro avvelenatori sospettati o introvabili.
Dolore devastante che a volte, per pudore, non si può condividere.
Una perdita che mette in luce una fragilità che la persona non avrebbe mai pensato di avere
Libri consigliati: G.Nardone “Le emozioni, istruzioni per l’uso” 2020; A.Bartoletti “Pensieri brutti e cattivi” 2019; G.Nardone “Cavalcare la propria tigre”2003; L.Ariosto “Orlando Furioso” 1526. E.Muriana, T.Verbitz ” Se sei paranoico non sei mai solo. Dalla sospettosità al delirio paranoico” Alpes ed.2017; E.Muriana, L.Pettenò, T.Verbitz “I volti della depressione” 2006; E.Muriana,T.Verbitz “Psicopatologia della vita amorosa” 2010.