Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi» disse Modigliani alla sua « musa. Molti cercano l’anima nell’altro e non la trovano. E’ l’inizio del “mal d’amore”, un malanno ambiguo che si manifesta non solo per l’assenza dell’amato/a ma anche quando l’amore è finito oppure non riesce a decollare o ancora per delusione. Può ammorbare anche i rapporti con le carte in regola, quelli che fanno presagire un lieto fine. In questi casi il virus non è così evidente, così immediatamente rintracciabile: è estremamente subdolo, crea un diffuso malessere suscettibile di aggravarsi nel tempo e talvolta, quando esplode in tutta la sua virulenza, la prognosi per la coppia può essere infausta. Il virus responsabile è la “credenza”, un insieme di convinzioni consapevoli o inconsapevoli che irrigidiscono le relazioni fino a creare fratture che nel tempo diventano sempre più difficili da sanare. Qualcuno dice che la fine di una storia sia già scritta nel suo inizio. Se pensiamo alle ferme e incrollabili convinzioni su come debbano essere l’amore e la vita a due, non possiamo non concordare. Quando una credenza diventa un dogma si crea un autoinganno rigido che non rende disposti a vedere o fare qualcosa di diverso. Le coppie scoppiano il più delle volte perché non riconoscono o sotto stimano le certezze a cui uno dei due si appella, e di fronte alla manifestazione del disagio ognuno reagisce in ottemperanza alle proprie convinzioni. Così certe convinzioni rigide crollano o s’irrigidiscono a causa della coabitazione forzata della quarantena. Una situazione che alcuni vivono come essere in una pentola a pressione: se la valvola non funziona, scoppia! Alcuni scoprono un partner che non conoscevano; altri esasperano i tratti propri o dell’altro/a; altri ancora assistono increduli al crollo della loro credenza, all’idea che avevano del partner. Un terremoto che supera i bisogni di sicurezza, reciprocità e bene. Com’è difficile trovare l’alba dentro all’imbrunire, canta Battiato. Dalla forza dell’illusione dell’innamoramento all’insano realismo che precedentemente aveva salvato dalla disillusione: ora tutto crolla sotto il peso della fatica relazionale. Oltre alla libertà, le coppie hanno perso anche molto in termini economici. I dati internazionali confermano un’impennata nella richiesta di pratiche di divorzio sia in Cina che negli Stati Uniti e anche in Turchia. Stessa cosa sta succedendo in Italia. La decisione di mettere il timbro “fine” su rapporti già finiti; l’esplosione di reazioni aggressive con la drammatica impennata di violenza domestica. In alcune città sono cambiate anche le procedure: basta un’email per aprire una pratica di separazione consensuale. Il possibile boom delle nascite invece non è successo: la paura delle malattie, la paura di perdere il posto di lavoro, la crisi economica non hanno favorito per ora la fiducia nella vita. Sono invece già evidenti gli esiti clinici in persone che hanno vissuto questo lungo periodo di quarantena come uno stress insopportabile e non come un’opportunità per ridefinire in meglio i rapporti familiari. Aspettiamo e vedremo che per alcuni ci sarà una fisiologica risoluzione con la ripresa della vita. Per altri, si saranno riaccesi disturbi limitanti superati in passato; altri ancora svilupperanno disturbi più o meno severi.
Libri consigliati: G.Nardone “Le emozioni, istruzioni per l’uso” 2020; A.Bartoletti “Pensieri brutti e cattivi” 2019; G.Nardone “Cavalcare la propria tigre”2003; L.Ariosto “Orlando Furioso” 1526. E.Muriana, T.Verbitz ” Se sei paranoico non sei mai solo. Dalla sospettosità al delirio paranoico” Alpes ed.2017; E.Muriana, L.Pettenò, T.Verbitz “I volti della depressione” 2006; E.Muriana,T.Verbitz “Psicopatologia della vita amorosa” 2010.