quando l’altruismo diventa patologico
“Se si poetesse prevedere tutto il male che può nascere dal bene che crediamo di fare!” dice L. Pirandello nel suo libro Sei personaggi in cerca di autore.
La qualità emergente di questa ricerca è proprio l’eccesso di altruismo con le sue conseguenze problematiche o schiettamente patologiche
L’altruismo sembra così ovvio e la nostra cultura Occidentale ne sembra così compenetrata, che pare un’eresia suggerire possa avere anche un lato oscuro. Spesso identità fragili, dotate di scarsa autostima utilizzano modalità relazionali improntate a un eccesso di altruismo, con la “finalità egoistica” – spesso inconsapevole-, di evitare la critica, il giudizio, il rifiuto, pur di garantirsi accettazione, stima, affetto. Il bisogno prepotente di essere riconosciuto, amato, identificato induce l’altruista patologico a costruire una relazione di dipendenza morbosa con coloro che inonda della propria disponibilità (partner, con conseguenze talora tragiche, ma anche “altri” specifici o generici). L’esito è nocivo, e spesso in modo severo, per se stesso e talora per chi è il destinatario di tanta “generosità”.
L’Altruismo Patologico diventa un linguaggio comune, che può esprimersi con diversi “copioni”, ognuno con le sue caratterizzazioni, specificità e peculiarità discriminanti.
Il temine copione fa riferimento alla sceneggiatura teatrale e cinematografica, in cui l’azione è già nota prima di essere messa in scena. Gli individui imparano attraverso esperienze ripetute ad utilizzare le loro aspettative per costruire copioni che rendono le cose più facili da fare sul piano cognitivo o più sicure a livello di relazioni interpersonali.. La loro ripetizione, sostenuta appunto dalla funzionalità, li porta a strutturarsi come “meccanismi automatici” che diventano i mediatori delle relazioni tra Sé, Altri e il Mondo.
I copioni però possono, ad un certo punto, non funzionare più:
l’automatismo non si adatta a situazioni diverse da quelle nelle quali aveva funzionato, o non si adatta a situazioni che cambiano e mutano nel loro opposto. Ciò nonostante continuano ad essere utilizzati, in base alla convinzione implicita che, se hanno funzionato nel passato, funzioneranno anche nel presente! È come se diventasse usuale indossare lo stesso abito per ogni occasione, indipendentemente dal contesto: un vestito da sera anche per fare la spesa al mercato la mattina!
I copioni relazionali che se portati all’eccesso possono portare alla dipendenza sono:
I copioni relazionali che se portati all’eccesso possono portare alla dipendenza sono: la Prostituzione Relazionale – mai deludere gli altri- ; la Salvazione – io ti salverò -; e il Legame Indispensabile – se io ti amo tu non puoi non amarmi-. Il lettore potrà scoprire facilmente come le migliori intenzioni e l’eccesso di disponibilità possano trasformarsi in sofferenze severe e trovare soluzioni terapeutiche. Il libro, frutto di una ricerca clinica, è stato scritto in collaborazione con la mia cara ed esimia collega Tiziana Verbitz, sarà in uscita in tutte le librerie e store online dal 25 novembre 2021.